Giovedì, secondo giorno della settimana in cui ci diamo appuntamento sul blog.
Giovedì e già sentiamo il profumo di weekend tra dottoresse che vanno in ferie, qui da noi in Farmacia, e dottori che restano.
Voi siete in partenza o fate parte di quelli già rientrati?
E soprattutto: vi sentite più turisti o più viaggiatori?
Si perché esiste una differenza sostanziale tra turisti e viaggiatori. Una branca della psicologia studia perché molti di noi sentono l’impulso a muoversi da casa e sono davvero tanti gli aspetti della personalità che vengono messi in gioco durante un viaggio.
Partire alla scoperta del mondo o di una nuova città è anche un modo per scoprire (o ritrovare) se stessi.
E’ questa principalmente la psicologia del viaggiatore: andare alla scoperta dell’altro per scoprire se stessi. Questo spinge l’uomo a viaggiare per diletto, a lasciare la propria casa e le proprie sicurezze, seppure per breve tempo, per conoscere luoghi e popoli.
Ma la costruzione identitaria per confronto con l’altro è solo uno dei meccanismi motivazionali legati al turismo, fondamentalmente proprio di chi associa il viaggio all’idea di scoperta.
Secondo alcuni c’è chi si muove cercando di accrescere la propria autostima attraverso l’ammirazione suscitata in chi è rimasto a casa. La stima di sé cresce perché siamo stati capaci di superare prove e disagi, di affrontare l’ignoto, e gli altri, seppur inconsciamente, riconoscono che ce l’abbiamo fatta.
Ma perché si parla di psicologia del viaggiatore?
Perché ci sono differenze tra un turista e un viaggiatore. Innanzitutto riguardo al soddisfacimento dei bisogni: mentre il primo si accontenta di mettere a tacere quelli primari, il viaggiatore vuole soddisfare anche e soprattutto l’intelletto.
La ricompensa è principalmente mentale, oppure risiede nel superamento dei propri limiti – come accade ad esempio quando si affronta con successo un trekking estremo.
I più grandi viaggiatori sono i “sensation seeker”: i cercatori di sensazioni.
Parliamo di persone estremamente curiose, alla ricerca continua di stimoli nuovi ed eccitanti. Sono coloro che ricercano le mete più esotiche, che hanno bisogno di colori ed odori forti per sentirsi veramente “altrove”.
Sono coloro che paradossalmente preferiscono non essere troppo a proprio agio: è la mancanza di comodità a dare al viaggio quel pizzico di avventura e adrenalina che è esattamente ciò che cercano.
Il viaggio perfetto diventa il risultato di un difficile equilibrio tra adrenalina, avventura eccitazione e un pizzico di paura dall’altro.
E perché accade tutto questo?
[Appuntamento a martedì, ci vediamo in farmacia 🙂 ]