La fibrillazione atriale rappresenta la più frequente aritmia cardiaca.
Cosa succede in questo caso? Il cuore batte in maniera irregolare creando un “ristagno” di sangue al suo interno con il rischio di formazione di coaguli (grumi solidificati di sangue). I coaguli possono immettersi nella circolazione sanguigna ed arrivare al cervello causando un ictus ischemico.
Accade spesso che la fibrillazione atriale venga diagnosticata solo in seguito all’insorgenza dell’ictus che, come purtroppo sappiamo, comporta gravi ripercussioni sull’aspettativa e sulla qualità della vita.
Questo è quanto messo in evidenza dal progetto “la fibrillazione atriale in Italia”.
Ma cerchiamo di essere il più informativi possibile. Le caratteristiche associate al elevato rischio di fibrillazione atriale sono:
- età superiore i 65 anni
- ipertensione
- diabete
- problemi cardiaci
- disfunzione tiroidea
- apnee notturne
- insufficienza renale
- abuso di bevande alcoliche e utilizzo di droghe.
I sintomi più comuni sono:
- senso di battito cardiaco “strano e irregolare”
- difficoltà di respirazione in condizioni di sforzo
- facile affaticamento.
Molte persone affette da fibrillazione atriale non presentano sintomi per cui la patologia non diagnosticata e quindi, non curata, diventi particolarmente pericolosa.
E’ per questo che diventa importante controllare il proprio battito cardiaco misurando la pressione arteriosa con apparecchi automatici dotati di algoritmi (validati) in grado di indicare la possibile presenza di fibrillazione atriale. Compito del medico sarà indicare gli accertamenti necessari per la diagnosi.
Ad oggi sono disponibili nella nostra farmacia misuratori di pressione con tecnologia brevettata Microlife AFIB che, tramite algoritmo AFIB, permettono uno screening della fibrillazione atriale per la prevenzione dell’ictus.
Per questo e per qualsiasi dubbio ci sentiamo nei commenti o ci vediamo in via pontida, 2 a Legnano!