I termogenici rappresentano un importante strumento nutraceutico utilizzato per supportare programmi dietetici e di attività fisica, volti al controllo del peso.
Nel corso degli anni, sono stati proposti diversi prodotti termogenici sia sotto forma di monocomponenti sia di pluricomponenti, nell’intento di favorire il consumo energetico attingendo in prevalenza, con diversi meccanismi fisiologici, agli accumuli di tessuto adiposo in eccesso.
Tra gli strumenti nutraceutici utilizzati, alcuni si mostrano particolarmente interessanti, costituendo una sorta di “evergreen” capaci di resistere alla prova degli anni, confermando storicamente un buon profilo di efficacia unito a una soddisfacente sicurezza di impiego.
Quali sono i termogenici?
La caffeina
La caffeina rappresenta senza ombra di dubbio la capostipite tra gli strumenti nutraceutici termogenici, chimicamente è un alcaloide contenuto nelle foglie e nei semi di diverse tipologie di piante tra cui principalmente caffè, cacao, tè, cola, guaranà, mate e ovviamente nei prodotti da essi derivati.
Il principale motivo alla base del suo impiego è da ricercarsi nelle sua interessanti capacità stimolanti a livello del sistema nervoso, in particolare nella sua componente ortosimpatica dove causa un incremento nei livelli attivi di adrenalina e noradrenalina.
La caffeina inoltre si dimostra particolarmente efficace nell’agire come inibitore delle fosfodiesterasi, prolungando gli effetti derivanti dall’azione dell’adenosin monofosfato ciclico (cAMP) che si traducono in un incrementato consumo e mobilizzazione di lipidi.
L’arancio amaro
L’arancio amaro rappresenta un ulteriore interessantissimo strumento nutraceutico in ambito metabolico, prevalentemente per il suo tenore in sinefrina, una sostanza in grado di stimolare i recettori bersaglio dell’adrenalina (adrenergici) tra cui in particolare i recettori β 3, che si rinvengono in prevalenza a livello del tessuto adiposo bruno, dove i grassi possono essere utilizzati preferenzialmente con la finalità di produrre calore.
Il peperoncino
Con finalità simili viene proposto l’utilizzo di estratto di peperoncino, particolarmente utile nella ricerca di un effetto termogenico per la sua presenza in capsaicina, sostanza responsabile da un lato della “piccantezza” della spezia e dall’altro capace di attivare, come la sinefrina i recettori β 3adrenergici, favorendo quindi l’utilizzo di grassi per la produzione di calore.
La capsaicina
La capsaicina mostra inoltre interessanti capacità nel modulare l’appetito, favorendo in seguito all’assunzione il senso di sazietà, mostrandosi quindi nel complesso utile sia nel favorire un maggior dispendio energetico.
Il cacao
Ultimo ma non per questo meno importante si rivela il cacao, in prevalenza grazie al suo contenuto in teobromina, un alcaloide (presente in quantitativi minimali anche in diverse tipologie di tè) che mostra buone capacità di stimolo del sistema nervoso centrale in particolare favorendone l’attività delle connessioni sinaptiche, che ne permettono una coordinata attività.
La teobromina inoltre si mostra una sostanza termogenica ulteriormente funzionale grazie alla capacità di esercitare un’azione vasodilatatrice unita a un moderato effetto diuretico.
Utilizzati in maniera singola questi componenti nutraceutici dall’effetto termogenico si rivelano piuttosto interessanti ma è in sinergia che possono dare veramente il meglio completando l’uno l’azione dell’altro nel supporto funzionale di piani di allenamento e indirizzi alimentari volti alla riduzione del grasso in eccesso con un vero e proprio approccio metabolico “a tutto tondo”. Intervenendo su meccanismi che possano favorire tutti quei processi, possono essere utilmente sfruttati per favorire il consumo del tanto indesiderato grasso in eccesso.
articolo tratto da www.keforma.com