Farmacia Introini – Legnano
15 Mar 2018

I VACCINI HANNO RAGGIUNTO LA COPERTURA DEL 95%

Un grande traguardo per l’Istituto Superiore di Sanità quello raggiunto in questi giorni. Ad oggi i bambini vaccinati superano il 95% e ciò significa che l’immunità di gregge è stata raggiunta.
Una grande vittoria per la sanità italiana, soprattutto per i risultati raggiunti con il vaccino contro il morbillo, cresciuto del 6% circa. La strada da percorrere però è ancora lunga.
La buona notizia? I dati sono in continuo aumento!

 

Obiettivo quasi raggiunto!

Le vaccinazioni sono aumentate e a gioirne sono soprattutto i bambini di tutta Italia. Non sono ancora stati resi pubblici i risultati ufficiali e per la loro pubblicazione si dovrà aspettare i prossimi mesi. Ma un aumento è stato registrato e questo è un ottimo segno. Dopo mesi di continue comunicazioni, le vaccinazioni hanno quasi raggiunto la soglia di sicurezza. Negli ultimi anni era stato toccato il 93% di copertura, un dato definito basso e altamente rischioso. Ecco perché l’Istituto Superiore di Sanità ha deciso di correre ai ripari con sanzioni e procedure applicative per la verifica delle documentazioni. Ma non tutto è filato liscio. Davanti a materne e nidi ci sono stati diversi problemi alla scadenza della presentazione della certificazione dell’avvenuta vaccinazione o della prenotazione in una Asl. Presidi e insegnati hanno dovuto vietare l’accesso ai bambini non vaccinati rimandandoli a casa, per il bene di tutti. Ad oggi, molti sono i bambini non vaccinati. Alcune stime parlano di circa 30 mila in tutta Italia. C’è chi parla di genitori no-vax ma il problema oggi riguarda tutti.

 

Vaccini e scuola

Una battaglia, quella combattuta dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha riscontrato numerosi ostacoli. Da una parte, genitori convinti ideologicamente di non dover vaccinare i loro bambini, i così detti no-vax. Dall’altra, il benessere comune messo a rischio dai vaccini non fatti. Per questo e per altri numerosi motivi, si è istituito l’obbligo dei vaccini. Una decisione che ha fatto molto discutere.
Anche il Codacons si è schierato, presentando una diffida alle ASL. Il motivo? Evitare gli abusi sui dati sensibili dei minori. Ad oggi però, sembrerebbe che nessun dato sensibile sia stato diffuso anche per quanto riguarda i bambini non vaccinati.

La strada da percorrere è ancora lunga ma il positivo 95% dimostra un aumento della sicurezza per la sanità di tutti. Una conquista positiva, un traguardo da festeggiare!

02 Mar 2018

BURIAN: COSA FARE PER DIFENDERSI?

Freddo Siberiano? Ecco come combatterlo!

Burian, il gelo proveniente dalla Siberia, ha colpito tutta Italia con temperature scese fino sotto lo zero. Neve e ghiaccio hanno ricoperto tutta la penisola e a risentirne è stato soprattutto il nostro fisico.

Ma cosa succede al nostro corpo quando fa freddo?

 

I rischi del troppo freddo

Quando le temperature scendono vertiginosamente vicino allo zero, il nostro fisico reagisce cercando di resistere alle basse temperature. Il sistema cardiovascolare viene mobilitato per lasciare la temperatura corporea intorno ai 37°C. Il sangue scalda le parti vitali dell’organismo, come cuore e cervello. Per questo mani e piedi – le zone definite periferiche – diventano freddi.
Diventa quindi necessario indossare gli indumenti adatti, capaci di combattere il freddo ed evitare l’insorgere dei geloni. In caso contrario, la pelle si raffredda e in situazioni gravi la zona colpita si gonfia, irritandosi. Quando la temperatura corporea scende sotto i 35°C vengono a mancare soprattutto le funzioni vitali. I sintomi sono molti e vanno presi in seria considerazione. Dalla difficoltà nel camminare alla mancanza di coordinazione, il tutto accentuato da una tensione muscolare: tutti sintomi di ipotermia.
Entrare in ambienti riscaldati e chiusi e consumare bevande calde sarà la giusta soluzione a questa situazione fisica. Una condizione che può colpire tutti ma gli individui maggiormente a rischio sono le persone che soffrono di malattie cardiovascolari. Ciò è dovuto all’aumento della pressione del cuore dal momento in cui il corpo perde calore. Non solo, bambini e anziani percependo meno il freddo rischiano di non coprirsi a dovere, rischiando geloni e ipotermia.

 

Contro il freddo? Attività fisica e pasti adeguati!

Anche quando le temperature scendono sotto lo zero, praticare attività fisica all’aperto non comporta nessun rischio. Ovviamente, se la persona che la pratica è sana e prende alcune precauzioni, come maglie termiche e giubbotti anti vento. Anche l’alimentazione diventa fondamentale per contrastare i sintomi del freddo. Bere tanto e assumere carboidrati prima del workout sono la soluzione per proteggere il metabolismo dal freddo estremo.

Non solo.
La salute passa dalla tavola anche quando le temperature precipitano. Pasta con legumi, verdure e brodo caldo sono da preferire insieme a latte e miele. Carne e pesce invece forniscono il giusto calore e energia soprattutto se uniti a verdura e frutta, che contengono vitamine e sali minerali.
Un mito da sfatare interessa invece le bevande alcoliche. Assumendole si ha una prima – falsa – sensazione di calore. In realtà, i vasi sanguigni si contraggono, rendendoci più sensibili al freddo.

Queste sono tutte precauzioni necessarie per combattere il freddo e sopravvivere all’ondata di gelo.

16 Feb 2018

IL LAVORO NON RICONOSCIUTO NUOVE ALLA SALUTE

Era facilmente deducibile. Ora sembra un dato scientifico: il mancato riconoscimento del lavoro svolto nuoce  gravemente alla salute.  

Dunque lo scarso o nullo riconoscimento del proprio impegno è più nocivo del lavoro matto e disperatissimo di chi ci si dedica anima e corpo, anche per moltissime ore al giorno.

La tesi viene sostenuta da un gruppo di ricercatori e il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Psychoneuroendocrinology.
I ricercatori olandesi, guidati da Leander van der Meij dell’Università di tecnologia di Eindhoven in Olanda, si sono occupati di studiare la relazione tra indicatori fisiologici dello stress, come l’ormone cortisolo, e indicatori psicologici, come la percezione dello stress da parte dei soggetti, per predire la salute dei dipendenti e le loro prestazioni lavorative. Il cortisolo, ormone dello stress, viene rilasciato dall’organismo in situazioni di emergenza per scatenare la risposta «fuggi o combatti».
[In certe situazioni è di grande aiuto.]
Le cose cambiano con la cronicità, cioè quando il tutto diventa sistematico e continuativo.

Il team ha confrontato i livelli di cortisolo di 91 persone impegnate in una tipica settimana lavorativa con quelli di 81 persone alle prese con un maggior carico di lavoro. E hanno anche misurato il livello di stress riportato dai lavoratori.

Ebbene, il team ha scoperto che lo sforzo impiegato in un lavoro rispetto alla ricompensa ottenuta in termini di riconoscimenti sembra essere il principale fattore determinante dello stress sul posto di lavoro, ma solo tra le persone che hanno carichi di lavoro particolarmente elevati e lunghe ore.

Dunque, lavorare male e in maniera non riconosciuta nuove gravemente alla salute!

 

«Quando ti piace il tuo lavoro e vuoi fare bene, ma non ricevi alcuna promozione o aumento salariale, questo cocktail porta ad un alto livello di cortisolo».

06 Feb 2018

DIETA, FITNESS E STILE DI VITA SECONDO LA SCIENZA!

Dieta, fitness e stile di vita secondo la scienza!

La ricerca serve anche a questo. Non solo risoluzione di problematiche, la scienza fornisce anche risposte e suggerisce indicazioni preziose per un corretto stile di vita.

Ecco qui alcuni consigli utili, suggeriti proprio dalla scienza:

 

  1. Saltiamo la doccia

Se abbiamo fatto la doccia ieri, probabilmente dovremmo saltarla oggi. Un numero crescente di segnali suggerisce che fare troppo la doccia può rovinare la pelle e seccare i capelli. Questo perché oltre a eliminare sporcizia e sostanze inquinanti, stiamo lavando via anche molti dei batteri e degli oli presenti in natura utili a mantenere la pelle e i capelli sani.

 

  1. Alleniamoci la mattina

La ricerca suggerisce che un allenamento mattutino a stomaco vuoto aiuta ad accelerare la perdita di peso e ad aumentare i livelli di energia, consentendo al corpo di bruciare grassi lungo tutta la giornata. Allenarsi subito dopo la sveglia al mattino può spingere il corpo a sfruttare le sue riserve di grasso invece che semplicemente “bruciare” la colazione o il pasto più recente.
Inoltre allenarsi presto potrebbe significare esporsi a più luce solare.
Qualsiasi tipo di esercizio è un modo sano per iniziare la giornata (ma quello che avrà più benefici per il corpo e il cervello è l’esercizio aerobico o “cardio”).

 

  1. Idratarsi è vitale

I nostri corpi sono fatti per il 60% di acqua e il fatto di non berne abbastanza può portare a mal di testa, stanchezza e persino a mangiare troppo. Per questo bisogna bere, al di la dell’esigenza stessa legata alla sete.

 

  1. Limitare l’assunzione di caffeina di metà pomeriggio

La Mayo Clinic consiglia agli adulti di limitare l’assunzione di caffeina a 400 mg al giorno, l’equivalente di circa due o tre caffè. Tuttavia, il contenuto di caffeina può differire notevolmente in base al tipo di caffè.

 

  1. Limitare la luce blu

La luce blu che illumina i nostri schermi assorbe la produzione di melatonina, un ormone chiave utilizzato dal nostro cervello per dire ai nostri corpi di iniziare a prepararsi per dormire. È qualcosa che non conviene fare di notte, specialmente prima di addormentarti. Gli esperti raccomandano almeno 30 minuti di tempo senza guardare nessuno schermo prima di andare a dormire.

 

12 Gen 2018

FERMARE L’INFLUENZA? BASTA SEGUIRE SEMPLICI REGOLE!

Ne continuiamo a parlare perché continua quella che è stata definita una epidemia.
Una delle protagoniste indiscusse di questa stagione è l’influenza. Ma è davvero la più pensante degli ultimi anni? Scopriamo come evitare di ammalarsi con semplici regole da attuare fin da subito.

Il mese dell’influenza

Molti sono stati costretti a passare le ultime festività a letto. Pronto soccorsi e ambulatori di tutta in Italia sono stati presi letteralmente d’assalto. L’elevato tasso di contagi è stata particolarmente intensa, contro tutte le aspettative di novembre. E il numero dei contagi non sembra voler scendere. Il motivo? La mutazione continua del virus influenzale gli permette di nascondersi dal nostro sistema immunitario, colpendoci ogni anno. I virus in circolazione in questa stagione sono appartenenti a due ceppi differenti, A e B e molte persone non hanno le difese immunitarie sufficienti a contrastarli. Ma evitarli si può.

Evitare il contagio con quattro semplici regole

Prevenire l’influenza, nonostante il contagio continuo e la mutazione in corso è possibile. Il primo consiglio è sempre quello di vaccinarsi. Il vaccino diminuisce il rischio di contrarre le complicazioni legate all’influenza. Per questo è particolarmente indicato per gli individui più anziani. Con il vaccino la protezione non è totale ma dà la possibilità di diminuire il rischio di contagio e la circolazione del virus viene contrastata.
Lavarsi le mani prima di toccarsi le parti più delicate, come naso occhi e bocca resta una buona abitudine che diminuisce il contagio. Così come evitar le strette di mano. Anche un semplice starnuto può essere il passaggio che incide sul contrarre l’influenza. Come evitarlo? Coprendosi la bocca con un fazzoletto o il gomito invece che con la mano. Il segreto per una guarigione reale, evitando le ricadute, è il riposo. Non costringersi a uscire ma aspettare la completa guarigione e il ritrovamento delle forze.

Sono semplici consigli che se attuati potranno evitare non solo il contagio ma potranno fermare il dilagare di questo virus. Vitamine e una corretta alimentazione potranno aiutare la guarigione e aumentare le difese immunitarie, i nostri grandi alleati.

 

 

 

10 Gen 2018

INFLUENZA: PICCHI MA ANCHE RIMEDI

Abbiamo già affrontato l’argomento influenza ma dati, statistiche e rilievi sul campo di riportano qui.

Dunque, andiamo per ordine.
Il 2017 si è chiuso con un brusco aumento del numero di casi d’influenza in tutte le classi di età.
Nell’ultima settimana dell’anno il livello d’incidenza della malattia in Italia ha raggiunto gli 11,11 casi per 1000 assistiti. È quanto emerge dal rapporto Influnet – Rete nazionale di sorveglianza influenza, coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss), secondo il picco è previsto per la metà di gennaio.

Secondo il rapporto, la fascia d’età maggiormente colpita dall’influenza è quella dei bambini di età inferiore ai cinque anni, in cui si osserva un’incidenza pari a circa 29,2 casi per 1000 assistiti. Segue la fascia d’età compresa tra 5 e 14 anni, in cui l’incidenza è pari a 19 casi per mille assistiti. Si riscontra un brusco aumento anche tra gli anziani, in cui l’incidenza è pari a 6,3 casi per mille assistiti.

Il numero di casi stimati nella settimana dal 25 al 31 dicembre è pari a circa 673.000, per un totale, dall’inizio della stagione di sorveglianza, di circa 2.168.000 casi. In tutte le Regioni italiane il livello d’incidenza è pari o superiore a 10 casi per 1000 assistiti tranne in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Val d’Aosta, in cui si mantiene a circa 4 casi per mille assistiti.

Seguiamo sempre le indicazioni del medico di base, ricordate di non avere fretta e anche se il lavoro chiama dobbiamo darci il tempo della cura e della ripresa. Sia prima che dopo dobbiamo ricordarci di rafforzare il sistema immunitario e proteggerci dai fattori di rischio.

28 Dic 2017

NATALE: PIU DEPRESSI CHE FELICI!

Il Natale e tutte le festività a cavallo fra l’anno vecchio e quello nuovo dovrebbero essere un momento di gioia e convivialità. Invece proprio in questo periodo dell’anno si parla di “Depressione di Natale”, una sindrome che colpisce, stime alla mano, indipendentemente dal sesso e dall’età, tante persone! Anche quelle che normalmente sono inclini al buonumore.
Cosa succede?
Si avverte una sorta di ribellione interna a questo ostentato dover essere felici per forza. Il dottor Giusepppe Tavormina, segretario generale di EDA (European Depression Association) e EDA Italia Onlus, afferma che «le stagioni interferiscono sull’insorgenza o riacutizzazione della depressione e delle malattie dell’umore in genere. La stagione invernale, molto più che quella estiva tende ad accentuare le problematiche depressive piuttosto che quelle euforiche/irritabili, anche come risposta alla mancanza di una sufficiente irradiazione solare, propria dei mesi invernali che favorisce la componente depressiva dell’umore».

Il periodo natalizio agisce come una sorta di amplificatore. Problematiche e mancanze si accentuano e questo inevitabilmente si ripercuote sullo stato d’animo. In molti accusano il colpo e ci si trova a lamentarsi di tutta una sintomatologia psicofisica che può comprendere mal di testa, agitazione, ansia, problemi di sonno, aumento dell’irritabilità e della litigiosità, difficoltà nella concentrazione, inappetenza, senso di inadeguatezza, terrore di dover passare del tempo con amici e conoscenti che si vedono solo in quest’occasione. Non è raro, per chi soffre di questa sindrome, neppure provare sensazioni di panico nei luoghi più affollati come centri commerciali o metropolitana e di riuscire a calmarsi solo quando si rimane effettivamente da soli.

Non è solo il Natale a generare questa sorta di tilt esistenziale, ma anche il dover iniziare un nuovo anno. Il passaggio porta inevitabilmente a fare dei bilanci e a valutare cosa si è stati effettivamente in grado di concretizzare durante i 12 mesi trascorsi. La pausa lavorativa inoltre rallenta i ritmi e questo può generare sentimenti di ansia e paura.
La tentazione, in risposta a tutto questo, è di isolarsi e di escludere tutti dal proprio mondo.
In verità non c’è, purtroppo, un modo certo per non provare sentimenti negativi, ma sicuramente aprirsi agli altri, o comunque condividere in qualche modo le proprie preoccupazioni con le persone care, accettare se stessi e la propria vita per quello che è, non nutrire aspettative particolari per il periodo natalizio, ma semplicemente viverlo, è forse il modo migliore per affrontare i sentimenti poco positivi che possono accompagnarsi al Natale e alla fine dell’anno.

19 Dic 2017

NATALE 2017: CONSIGLI PER NON INGRASSARE!

Siamo nella settimana più magica e frenetica di Dicembre. La settimana che – calendario alla mano- si chiude per iniziare con il 25. Giorno di festa.

Per chi passa in compagnia queste festività, superato il problema dei regali, c’è un altro pensiero fisso.
Il peso.
Perché si, non si tratta solo delle giornate di festa da calendario. Da qui al 6 gennaio il percorso è irto di ostacoli anche per chi ha forza di volontà. Pensiamo alle cene e ai pranzi di Natale.  Pensiamo agli aperitivi organizzati per gli auguri. E tanto altro.

Ma come si fa a tenere tutto (soprattutto il peso) sotto controllo senza il rischio di apparire antipaticamente asociali?

Abbiamo pensato di indicarvi alcuni trucchi – salva taglia!

In primis limitiamo le porzioni: assaggiamo tutto (piu o meno) ma limitiamo le quantità. Inoltre se arriviamo impreparati ai grandi giorni con un equilibrio intestinale compromesso lo stesso assorbimento degli alimenti viene compromesso. Non avviene infatti in modo corretto ed è quindi più facile accumulare grasso indesiderato, vanificando perfino gli effetti di diete e restrizioni caloriche.

 

Non interrompiamo l’attività fisica: il corpo non va in vacanza. Non rinunciamo alle abituali pratiche sportive e se il giorno prima abbiamo esagerato concediamoci il tempo di una corsa.

 

Non esageriamo con dolci e grassi! Ci sono i peccati di gola. Ci sono quelle pietanze particolarmente ricche di grassi. Ci sono e vanno evitate.
Se siamo difronte ad un buffet di dolci, non rinunciamo in toto ma concediamoci solo il nostro dolce preferito.

09 Dic 2017

INFLUENZA: 467MILA ITALIANI A LETTO E IL PICCO ARRIVERA’ A CAPODANNO

Non esiste inverno senza influenza. E con un mese di anticipo rispetto a quanto atteso, la stagione influenzale sembra essere iniziata.

Sono 467mila gli italiani a letto a causa dell’influenza e anche se il virus di quest’anno è meno aggressivo, si stima che colpirà un numero maggiore di persone.

Il picco è previsto durante le feste natalizie e precisamente, secondo gli epidemiologi, proprio verso Capodanno.

Di questo e non solo si è discusso anche durante il Congresso Nazionale della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. Da qui il caloroso invito a vaccinarsi.
La buona notizia è che, stando ai medici, in molti dei loro ambulatori le scorte vaccinali si sono esaurite nel giro di pochissimi giorni. Potrebbe essere questa una prima dimostrazione di una ritrovata e rinnovata fiducia dei cittadini verso questi importantissimi presidi sanitari salvavita, dopo anni di diffidenza.

Ricordiamo che c’è ancora un po’ di tempo per provvedere al vaccino e che questa pratica risulta indispensabile soprattutto per bambini e anziani.
L’influenza è una fedele compagna di stagione ma, in presenza di situazioni fisiche e/o patologiche, può recare seri problemi.

Ma non solo. Prima che l’influenza arrivi ci sono tante altre possibilità di prevenzione e noi vi abbiamo dato, dal blog alla realtà – diverse indicazioni.

 

Ci vediamo in farmacia 🙂

30 Nov 2017

LONGEVITA’: REGOLE PER UNA LUNGA VITA

Lo sport come stile di vita, la prevenzione come rimedio.
Sono concetti fondamentali per noi ma che dovrebbero essere regola base nella vita di ciascuna persona.

Dall’alimentazione sana al benessere psichico, la stessa Fondazione Umberto Veronesi fornisce regole precise per vivere il più a lungo possibile e in salute.

Cinque i punti fondamentali.

1.Alimentazione sana
Cereali – integrali – frutta e verdura di stagione ricca di fibre, vitamine, sali minerali e molecole bioattive. Preferiamo l’olio extravergine di oliva ai grassi animali. Tra le proteine animali è bene privilegiare il pesce e limitare le carni conservate e quelle rosse. Le proteine vegetali come i legumi – meglio se abbinati ai cereali integrali – dovrebbero rappresentare almeno il 50% dell’introito proteico. Consumiamo quotidianamente frutta secca (circa 30 g) perché contiene fibre, proteine e grassi “buoni”. Se si consumano latticini scegliamo quelli a minor contenuto di grassi. Bere acqua a sufficienza, limitare il più possibile gli alcolici.

2. Peso sotto controllo
Pratichiamo quotidianamente attività fisica, anche di media entità (come può essere una camminata di buon passo per almeno mezz’ora). I benefici sono molteplici, tra cui l’aiuto nel mantenersi normopeso, e sono di completamento a una sana alimentazione.

 

3.Niente fumo
Non esistono sfumature a questa regola. Non si deve fumare.

4.Salute psicologica
Ognuno può cercare la propria strada e percorso personale che porti ad un buon livello di serenità. Meno stress si ha e meglio è non è solo una frase fatta: è una verità assoluta. Ritagliamoci del tempo per fare ciò che più ci piace e curiamo i buoni rapporti sociali.

5.Prevenzione secondaria
È importante eseguire controlli e visite a tutte le età. Impariamo a osservare e “ascoltare” il nostro corpo e rispettiamo le scadenze per gli screening suggerite dalle linee guida. Una diagnosi precoce può davvero salvarci la vita.